Rondò e giochi di posizione: strumenti fondamentali per un calcio di possesso
- Blog Coaches!
- 6 ott
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Come è noto, l’origine del rondò è strettamente legata alla Spagna, e in particolare al Barcellona e alla sua filosofia di gioco.
Dal nostro punto di vista, il rondò rappresenta la base per un calcio
orientato al possesso palla e alla gestione collettiva del gioco.
Il rondò è un’esercitazione che coinvolge sia aspetti tecnici che tattici, e può essere utilizzata efficacemente sia nella fase di attivazione che immediatamente dopo un riscaldamento tecnico- fisico.
Scopri come utilizzare rondò e giochi di posizione in questo articolo scritto da Andrea Passanante e Simone Rusconi.
Cos’è un rondò
Si tratta di un gioco di possesso a spazi ridotti, il cui obiettivo primario è lo sviluppo della tecnica individuale, in particolare:
• controllo e passaggio,
• passaggio di prima intenzione,
• controllo orientato,
• rapidità nella trasmissione.
Dal punto di vista tattico, il rondò permette di allenare principi fondamentali come:
• uscita rapida dalla pressione,
• gioco del terzo uomo,
• passaggio chiave.
L’intensità di questa esercitazione è generalmente molto elevata, motivo per cui è fondamentale adattare correttamente le dimensioni dello spazio e il numero di giocatori, in modo da mantenere i ritmi alti senza perdere la qualità.
Un aspetto centrale del rondò è la superiorità numerica: non si gioca mai in parità numerica (es. 5 vs 5), ma sempre in situazioni come 5 vs 2, 6 vs 3, 7 vs 4, e così via.
Questo crea un contesto favorevole per allenare la gestione del possesso sotto pressione e la circolazione rapida della palla.
Oltre al mantenimento del possesso, il rondò ha anche un obiettivo tattico preciso: allenare la squadra a risolvere situazioni di superiorità numerica in spazi ristretti.
Limiti del rondò
Nonostante i suoi numerosi vantaggi, il rondò presenta anche alcune limitazioni.
In particolare, nonallena il superamento delle linee di pressione né l’avanzamento nel campo, poiché l’azione resta confinata nello stesso spazio.
Tuttavia, questi aspetti possono essere sviluppati attraverso un’evoluzione naturale del rondò: i giochi di posizione.
Giochi di posizione: evoluzione del rondò
I giochi di posizione sono esercitazioni più complesse e strutturate, che mantengono il concetto di possesso palla ma lo inseriscono all’interno del sistema di gioco adottato dalla squadra.
Rispetto al rondò, i giochi di posizione aggiungono:
• riferimenti spaziali legati al campo,
• obiettivi legati alla progressione del gioco,
• ruoli specifici in base al modulo utilizzato.
Anche in questo caso si lavora in superiorità numerica, grazie all’inserimento di jolly (es. 4 vs 4 + 3 jolly, 7 vs 7 + 3 jolly). I jolly giocano sempre con la squadra in possesso e aiutano a simulare situazioni realistiche legate alla costruzione del gioco.
Queste esercitazioni permettono di:
• allenare la squadra in modo coerente con il modello di gioco,
• sviluppare automatismi in funzione del sistema scelto,
• migliorare la comprensione collettiva dei principi di gioco.
Rondò e giochi di posizione non sono semplici esercitazioni, ma strumenti fondamentali per trasmettere ai giocatori una precisa idea di calcio, fondata sul possesso, sulla collaborazione e sulla intelligenza tattica.
Integrarli nel proprio metodo di lavoro significa dare coerenza e identità al proprio progetto tecnico.
Un esempio pratico: rondò e giochi di posizione nell’1-3-5-2
Nel nostro articolo, abbiamo deciso di approfondire l’uso di rondò e giochi di posizione in relazione a un sistema di gioco specifico: 1 - 352

Le connessioni all'interno del sistema di gioco
Come si può osservare nell'immagine che rappresenta il nostro sistema di gioco, al suo interno si sviluppano interazioni funzionali tra diversi ruoli.
Nell’esempio proposto, evidenziamo una connessione dinamica tra:
• il terzo (difensore esterno della linea a tre),
• il quinto (esterno a tutta fascia),
• l’attaccante,
• il play (centrocampista centrale),
• la mezzala.
Questi cinque giocatori formano una sorta di rombo funzionale nel quale si sviluppano giocate di combinazione, triangolazioni e scelte in base ai principi del nostro modello di gioco.
La mezzala, posizionata al centro del rombo, diventa spesso il riferimento per rompere la linea di pressione avversaria o per facilitare il gioco tra le corsie e l’interno.

Come mostrato nell’immagine, il campo è suddiviso in tre settori orizzontali, ognuno con obiettivi tattici differenti:
1. Zona di costruzione
2. Zona di sviluppo e mantenimento del possesso
3. Zona di finalizzazione
Possiamo utilizzare questa suddivisione per progettare rondò specifici in funzione della zona di campo, così da allenare i principi coerenti con ciascun settore.
Ad esempio, ragionando su un rondò 4 + 1 vs 2, possiamo adattare l’esercitazione alle tre zone orizzontali del campo (costruzione, sviluppo, finalizzazione), ottenendo i seguenti esempi pratici:

Obiettivi specifici del rondò
Il rondò è uno strumento estremamente efficace perché consente di lavorare contemporaneamente su più aspetti del gioco.
Di seguito, distinguiamo gli obiettivi principali per ciascuna area di
intervento:
Obiettivi tecnici
• Controllo orientato
• Passaggio preciso e rapido (a uno o due tocchi)
• Gestione delle distanze tra i componenti del rondò
• Postura corretta (orientamento del corpo per ricezione e trasmissione)
• Reattività tecnica in spazi ridotti
Obiettivi tattici individuali
• Smarcamento efficace prima e durante il possesso
• Lettura e scelta della soluzione più vantaggiosa
• Relazione con il compagno più vicino (gioco a 2) e il terzo uomo
• Gestione della pressione avversaria con tempi e angoli corretti
• Movimenti coordinati tra i giocatori in possesso
Obiettivi mentali/comportamentali
• Reazione immediata alla perdita del possesso
→ scelta: pressing o recupero della posizione
• Attivazione cognitiva continua (osservazione, decisione, esecuzione)
• Attitudine al gioco collettivo
• Gestione dell’errore e risposta emotiva
Esempio di rondò classico: 4 + 1 vs 2
Una delle configurazioni più utilizzate è il 4 + 1 vs 2, in cui quattro giocatori mantengono il
possesso insieme a un jolly interno, mentre due difendono.
Gestione del numero di giocatori
A seconda del numero totale di atleti a disposizione, è possibile adattare l'esercitazione:
• 14 giocatori → due quadrati da 7 (4 + 1 vs 2)
• 21 giocatori → tre quadrati da 7 (4 + 1 vs 2)

Rondò situazionale 5 vs 3 – Spazio 12x12
Obiettivo generale
Allenare la gestione del possesso in superiorità numerica (5 vs 3), con attenzione alle transizioni e
alla riaggressione dopo la perdita della palla. L’esercitazione simula situazioni reali di gioco in zona
centrale o laterale del campo.
Struttura dell’esercitazione
• Numero giocatori: 5 blu in possesso / 3 rossi in pressione
• Spazio: Quadrato 12x12 metri
Configurazione: I 5 blu mantengono il possesso cercando di creare superiorità sui segmenti (lati del quadrato)con il supporto di un giocatore evidenziato che si muove in relazione al lato palla o lato opposto, creando una situazione di 2 vs 1.
Obiettivi specifici:
• Creare superiorità numerica (2 vs 1) sul lato palla, attraverso il movimento del giocatore esterno evidenziato.
• Gestione del possesso sotto pressione.
• Reazione alla perdita della palla → transizione negativa e riaggressione immediata.
• Uscita in guida palla verso il lato debole (in caso di recupero da parte dei difendenti).
• Lettura delle transizioni e adattamento alle situazioni di parità o inferiorità.
Regole:
1. I rossi non reagiscono dopo il recupero dei blu:
→ I blu conducono fuori dal quadrato.
2. Se i rossi perdono palla:
→ I 3 blu cercano di uscire in guida palla dal lato dove sono presenti due giocatori rossi (3 vs 2 in transizione positiva).
3. In caso di recupero dei blu:
→ Si attiva una fase di riaggressione 5 vs 3, con obiettivo di recuperare subito la sfera e impedire l’uscita.

In questa esercitazione, i tre jolly svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento del possesso e nello sviluppo del gioco:
• Un jolly funge da vertice opposto, lavorando in posizione dorsale per ricevere e giocare "sotto" la pressione avversaria.
• Un altro jolly agisce da costruttore, posizionandosi aperto per facilitare la progressione in avanti.
• Il terzo jolly supporta il gioco, favorendo le rotazioni e l’utilizzo del terzo uomo quando possibile.
I tre giocatori blu e rossi sono il difensore centrali e i due terzi.
Obiettivi dell’esercitazione:
• Lavorare sulla costruzione 3 + 1, con particolare attenzione al vertice che assume una postura chiusa per garantire il mantenimento del possesso.
• Favorire le rotazioni dinamiche dei jolly per creare fluidità e opzioni di passaggio.
• Muovere la palla con velocità e precisione per creare superiorità numerica.
• Finalizzare l’azione riuscendo a superare la pressione avversaria e segnare nelle porticine poste sul campo.
TERZA ESERCITAZIONE: Gioco di posizione 7 vs 7 + 3 jolly
In questa esercitazione, le squadre sono schierate in relazione al sistema di gioco 1-3-5-2, che prevede:
• Tre difensori centrali
• Due mezzali
• Due attaccanti
I 3 jolly completano la struttura tattica assumendo i ruoli di:
• Playmaker (regista)
• Due quinti (laterali di centrocampo con funzioni sia offensive che difensive)
Questa disposizione permette di allenare il possesso palla e il gioco posizionale in condizioni di superiorità numerica, sviluppando i principi tattici del sistema adottato, come il mantenimento degli spazi, la creazione di linee di passaggio e la gestione delle transizioni.


Conclusioni
I rondò e i giochi di posizione rappresentano strumenti fondamentali per allenare il possesso palla,la tecnica individuale e la comprensione tattica all’interno di un sistema di gioco.
Attraverso esercitazioni mirate, è possibile sviluppare non solo la qualità tecnica, ma anche la capacità decisionale, la gestione della pressione e la rapidità nelle transizioni.
Integrare rondò e giochi di posizione nel percorso formativo permette di costruire una squadra più compatta, reattiva e in grado di dominare il gioco in ogni fase.
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