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Small Side Games contro allenamento a secco: chi avrà la meglio?

  • MATTEO LUSSIGNOLI L'ANGOLO DEL MISTER
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 set

Il dibattito tra small-sided games (SSG) e allenamento a secco è vivo sia tra preparatori atletici che tra allenatori.


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La domanda è sempre la stessa: qual è il metodo migliore per migliorare la condizione fisica di un calciatore?


Per anni, il modello tradizionale privilegiava la corsa continua o le ripetute su pista, lasciando il pallone alle esercitazioni tecniche.


Negli ultimi due decenni, però, gli SSG hanno conquistato spazio nei programmi di allenamento di club professionistici e dilettantistici.


Il motivo?


Promettono di unire in un’unica seduta il miglioramento fisico, tecnico e tattico.

Ma la questione non è così semplice, troppo spesso ci lasciamo confondere dalle mode, vediamo allora cosa ci dice la scienza a riguardo.



Cosa sono gli Small Side Games?


Gli small-sided games sono partitine, con meno giocatori e spazi più contenuti rispetto al calcio a 11.


In queste partite, l'allenatore può intervenire modificando i vari vincoli del gioco: 

  • Dimensione del campo.

  • Numero di tocchi.

  • Durata del gioco e delle pause.

  • Obiettivi specifici

  • Presenza dei portieri


Agire su queste variabili permette di modulare l'intensità, di dare diverse impronte tecnico-tattiche o di avere più richieste neuromuscolari piuttosto che aerobiche o viceversa. 


Questa flessibilità li rende estremamente adattabili.


Ad esempio, la presenza dei portieri va verso la specificità della partita ma allo stesso tempo diminuisce l'intensità del gioco.


Se invece riduco le dimensioni del campo e il numero di giocatori, avrò un maggior numero di impegno neuromuscolare dato dalla crescente richiesta di cambi di direzione, contrasti, accelerazioni e frenate.



Perché gli Small Side Games sono una valida scelta per allenamento


Il primo punto di forza degli SSG è la capacità di stimolare il sistema aerobico.


Numerosi studi hanno rilevato frequenze cardiache medie tra l’85% e il 90% della FCmax durante SSG ben progettati.


Valori paragonabili a sessioni di interval training ad alta intensità (HIIT).


Quindi il giocatore, pur giocando e divertendosi, ha adattamenti cardiovascolari importanti.


Il vantaggio maggiore è che oltre al condizionamento aerobico migliorano anche il giocatore nella specificità del gioco.


Negli SSG infatti, ogni movimento è in risposta a degli stimoli esterni.


Ad esempio, la posizione della palla, il pressing dell’avversario, il movimento di un compagno.


Questo significa che un tipo di esercitazioni in spazi e tempi ridotti migliora la capacità decisionale degli atleti e la loro agilità sport-specifica.


Inoltre dal punto di vista tecnico-tattico ho la possibilità di strutturare l'esercitazione in modo che escano dei comportamenti su cui voglio lavorare andando a manipolare i vincoli o dando delle regole. 


In sostanza uniscono il lavoro atletico a quello tattico e tecnico.



Scienza a supporto degli Small Side Games


Gli studi sono numerosi e concordano su molti punti.

Ecco alcuni tra i più rilevanti:


1. Jurišić et al. (2021) – SSG vs corsa continua in adolescenti.

Risultato: simile miglioramento della resistenza, ma gli SSG portano anche benefici

in agilità e potenza anaerobica.

2. Dellal et al. (2012) – SSG vs interval training in giocatori professionisti.

Risultato: benefici aerobici equivalenti, ma maggiore motivazione e coinvolgimento

con gli SSG.

3. Wen et al. (2025) – Effetti delle regole negli SSG (con o senza limiti di tocchi).

Risultato: entrambi migliorano sprint e resistenza, ma la variazione delle regole

modifica il carico fisiologico.

4. Hill-Haas et al. (2011) – Revisione sistematica.

Risultato: SSG raggiungono intensità pari a HIIT, ma con vantaggi aggiuntivi in

decision-making e capacità tecniche.


In sintesi

La resistenza risulta migliorata in entrambi i metodi. Tecnica e tattica sono allenate solo dagli SSG in modo diretto. La motivazione è generalmente superiore negli SSG.



Perché dovremmo conoscere tutti i mezzi senza fossilizzarci solo su uno


Il rischio, quando una metodologia diventa popolare, è quello di adottarla in modo esclusivo e quasi dogmatico, dimenticando che ogni strumento ha vantaggi ma anche limiti.


Oggi molti allenatori si affidano quasi esclusivamente agli small-sided games, trascurando totalmente o quasi i lavori senza palla, considerati da alcuni superati.


Tuttavia, ci sono qualità atletiche fondamentali per la prestazione che risultano estremamente difficili, se non impossibili, da allenare solo con la palla tra i piedi.


Forza massima, riequilibrio muscolare, sviluppo dell’alta velocità e core stability sono alcune di queste componenti, imprescindibili per un atleta completo e performante.


Gli SSG rappresentano sicuramente un’arma potentissima nelle mani di un qualsiasi allenatore in quanto permettono di allenare simultaneamente tecnica, tattica e condizione, mantenendo alta la motivazione del giocatore.


Ma come ogni strumento, non deve essere l'unico perchè anche questo presenta dei limiti. 


A livello muscolare, ad esempio, si lavora quasi sempre con angoli del ginocchio chiusi, senza mai estendere completamente gli ischiocrurali, questo a causa del bassissimo volume di corsa ad alta velocità.


Questo aspetto non è secondario, infatti, può portare a un’elevata incidenza di infortuni quando, in partita, si richiedono accelerazioni e sprint su lunghe distanze che l’allenamento settimanale non ha minimamente stimolato.


Anche dal punto di vista tattico, l’abitudine a giocare solo in spazi ridotti limita la visione del gioco.


Il giocatore esplora poche soluzioni distanti e stabilisce meno relazioni con i compagni, limitando la propria capacità di lettura e adattamento in situazioni di gioco 11c11. 


La vera competenza dell’allenatore, quindi, sta nel conoscere a fondo i pregi e i difetti di ogni esercitazione e saperle integrare con intelligenza, costruendo un percorso equilibrato che prepari il giocatore ad affrontare efficacemente la partita, in tutte le sue complessità.



Conclusioni


Gli SSG sono un potente strumento di allenamento.


Offrono intensità paragonabile a lavori senza palla, ma con il vantaggio di stimolare anche tecnica, tattica e agilità specifica.


Gli allenamenti a secco, tuttavia, non devono essere messi da parte.


Servono per costruire basi fisiche solide, prevenire infortuni e sviluppare qualità che il solo gioco non può allenare in modo ottimale.


La scienza suggerisce di non scegliere tra i due, ma di usare entrambi nel giusto equilibrio.


Ogni squadra, categoria e periodo della stagione richiede un mix diverso.


Allenare significa conoscere a fondo gli strumenti disponibili e usarli con intelligenza.


Non esiste un unica formula magica, ma è l'insieme di tutte le esperienze che fornisco all'atleta che lo preparano a dare il massimo in campo.

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