Mi trovavo in una situazione difficile e dovuto fare di necessità virtù come altre volte nella mia carriera.
Lascia che ti racconti…
Nella partita precedente il mio portiere venne espulso ed il secondo portiere non c’era.
Allora provai a pensare chi nei paesi vicini al mio fosse ancora libero (era marzo e per il csi ancora tesserabile) per venire a giocare quella partita.
Andai a casa di un ragazzo che non giocava da qualche anno, ma che ricordavo molto forte.
Accettò anche se sapeva che avrebbe giocato solo una partita.
Prima però pensa a quello che ti ho raccontato nella scorsa newsletter.
Prima del workshop avevo molte idee su come organizzare le palle inattive, ma non un metodo.
A questo proposito leggi l'articolo Corner offensivi: la guida completa di Alessandro Recenti [Bonus: 7 corner di Pep Guardiola al City] troverai il metodo per poter strutturare ed organizzare le palle inattive con la tua squadra.
Per prima cosa provammo le palle inattive sul lato lungo del campo posizionando la porta centralmente e con i delimitatori ricreammo l’area di rigore.
Ricordo ancora il volto dei miei ragazzi quando chiesi a loro di posizionarsi in maniera differente da come erano abituati.
Un’ora di allenamento solo dedicato alle palle inattive.
Così anche il giovedì seguente, nella seconda seduta.
Arrivammo alla partita consapevoli di avere un’arma in più.
Ci presentammo allo scontro diretto con un portiere preso il giorno precedente, ma con uno schema su corner e uno schema su punizione completamente nuovi.
Dopo una partita combattuta da entrambe le parti a dieci minuti dalla fine lo schema su punizione laterale ci fece vincere la partita.
Oltre alla gioia del momento nacque in me la consapevolezza di dover inserire negli allenamenti una parte dedicata alle palle inattive.
Da quel momento tutto cambiò.
Dovevo trovare il metodo perché gli strumenti c’erano.
Toccava a me fare mio quello che avevo visto al workshop di qualche giorno prima.
E il portiere? Fece una parata strepitosa all’ottantasettesimo minuto.
Gestire le situazioni improvvise negli allenamenti e partite credo che sia una delle qualità che un allenatore deve avere nel suo bagaglio personale.
Complimenti a Donnarumma, vincitore del Premio Yashin, che ha portato un pezzetto di Italia a Parigi.
Un abbraccio
Alessandro
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