In questa guida proporremo delle soluzioni idealizzate circa la costruzione del basso e la costruzione diretta.
Il focus di ogni allenatore deve essere quello di dare strumenti ai propri giocatori affinché siano in grado, durante le partite, di riconoscere le situazioni e scegliere quale soluzione adottare per risolvere i vari “problemi” che si troveranno ad affrontare.
Quando parliamo di costruzione dal basso ci riferiamo a quella situazione di gioco che parte attraverso una rimessa dal fondo da parte del portiere nei confronti dei giocatori più vicini alla sua posizione.
Normalmente questi giocatori sono i difensori centrali, ma nulla vieta che
possano essere direttamente toccati i centrocampisti.
Questa tipologia di costruzione viene utilizzata al fine di attrarre gli avversari nella propria metà campo potendo così liberare alle loro spalle spazi che la nostra squadra potrà andare a sfruttare e ad attaccare.
Nella costruzione dal basso il portiere assume un ruolo importante in quanto a lui viene richiesta ottima capacità di costruzione con i piedi.
Spesso gli stessi difensori tornano dal portiere, attirando avversari su di lui e liberando al contempo spazio alle spalle che può essere occupato dalla squadra rendendo vani i tentativi di pressione avversaria.
Quando parliamo, invece, di costruzione diretta ci riferiamo a quella situazione di gioco che parte sempre attraverso una rimessa dal fondo da parte del portiere, o di un altro giocatore quale difensore centrale e/o mediano, ma questa volta nei confronti dei giocatori più lontani dalla loro posizione; generalmente in questi casi ad essere interessati sono gli attaccanti.
Questa tipologia di costruzione viene utilizzata cercando di lavorare sulle seconde palle o andando a sfruttare le qualità fisiche degli attaccanti che, tenendo palla, consentono alla squadra di “salire e portare più uomini nella metà campo avversaria”.
La costruzione diretta è molto utile in quanto, se andata a buon fine, consente di superare una o più linee di pressione avversarie mettendo così in seria difficoltà la squadra avversaria che si troverà costretta a ripiegare velocemente.
Molto spesso costruire dal basso viene scelto da molti allenatori solo per un fine “stilistico”, solo per far vedere che la propria squadra è in grado di emulare i grandi allenatori e le grandi squadre.
Questo avviene molto spesso nei settori giovanili dilettantistici, con allenatori che per mettersi in mostra prediligono anteporre l’IO al NOI inteso come squadra.
Costruire dal basso, però, non ha solo il fine stilistico o di apparenza, bensì può essere un ottimo strumento per far acquisire ai ragazzi nuove competenze e nuove visioni, oltre a far acquisire in loro consapevolezza nei propri mezzi.
Essere nella propria area di rigore, o comunque nella propria trequarti, dovendo costruire un’azione senza buttare via il pallone può portare ad un aumento dell’autostima nei propri ragazzi.
Chiaramente, come tutte le cose, non bisogna abusare di questo strumento ma far comprendere la sua utilità.
E’ chiaro però che le proposte indicate vadano provate, assimilate e fatte comprendere ai propri giocatori, affinché questi ne comprendano le varie sfaccettature e possano così poter decidere autonomamente.
Ci occuperemo del sistema di gioco 4-2-3-1 e analizzeremo varie costruzioni dal basso in contrapposizione a diversi sistemi di gioco.
Come detto, si tratta di proposte idealizzate ma che è necessario fornire ai propri giocatori affinché possano riconoscere e sapere quali comportamenti adottare sulla base di determinate situazioni che potrebbero presentarsi.
E’ chiaro che nel calcio, come tutti sappiamo, due azioni identiche non si ripresentano mai e quindi gestire determinate situazioni nel medesimo modo è praticamente impossibile.
Il sistema di gioco 4-2-3-1, variante del 4-4-2, è un sistema molto versatile che presenta dei punti di forza, ma anche dei punti di debolezza.
Non è questa la sede adatta per addentrarci nei meandri delle caratteristiche specifiche ma basti sapere che è un modulo in grado di offrire ottimi spunti in fase di costruzione, sia dal basso che diretta, oltre a riuscire a fornire una
buona occupazione del campo.
Come sappiamo nel calcio tutti i ruoli sono importanti e delicati, tuttavia prendendo in esame questo specifico sistema il ruolo più delicato è quello del
mediano.
In questo caso il ruolo occupato dei due giocatori posti davanti alla difesa, a cui saranno affidati compiti di costruzione del gioco ma allo stesso tempo compiti difensivi; uno deve possedere elevate capacità di lettura tattica ma allo stesso tempo elevate doti tecniche per poter dettare la giocata.
L’altro dovrà sapersi smarcare, essere un buon “recuperatore” di palloni ma essendo comunque tecnicamente valido.
Un loro errato posizionamento, una loro giocata errata, una loro visione tardiva potrà permettere agli avversari di trovarsi in zona pericolosa con la nostra squadra che potrà subire così l’iniziativa avversaria dovendo correre ai ripari attraverso ripiegamenti difensivi.
In particolar modo se i due mediani non mantengono posizioni “sfalsate” ovvero uno più arretrato e un più avanzato, questo permetterà alla squadra avversaria di conquistare campo, bloccare i nostri costruttori di gioco potendo portare su di essi pressione e schiacciare così la nostra squadra che sarà costretta a ricorrere a lanci diretti oltre il centrocampo.
La posizione sfalsata non è casuale: questo permette sempre ai difensori centrali di avere un supporto a centrocampo, potendo ricreare situazioni di 3v1 o 3v2 a seconda dei moduli contro cui ci troviamo a giocare.
Al contempo un mediano in posizione più avanzata obbliga la squadra avversaria ad attuare dei posizionamenti diversi da quelli che attuerebbero nel caso di mediani sulla medesima linea.
Andiamo quindi a vedere alcuni esempi di costruzioni del basso, spiegate dettagliatamente anche grazie all’ausilio di immagini che renderanno più comprensibile la spiegazione.
Costruzione dal basso in modulo 4-2-3-1 in contrapposizione ad un 4-2-3-1
La prima proposta è quella di ricercare, attraverso il difensore centrale, uno dei due mediani che effettuerà uno smarcamento per venire incontro e ricevere palla.
Contemporaneamente l’altro mediano dovrà alzarsi in modo che i due mediani non siano mai in linea, ma sempre sfalsati: se uno sale, l’altro si abbassa e viceversa.
La ricerca del mediano non è casuale: due difensori centrali + un mediano vs un attaccante avversario creano una situazione di superiorità numerica nei confronti della nostra squadra, potendo così gestire un’uscita priva di difficoltà.
I due terzini non restano bassi, in quanto potrebbero in questa situazione attrarre gli esterni avversari, ma si alzeranno verso il centrocampo, quasi in linea con il secondo mediano in modo da poter offrire ai propri compagni soluzioni per superare la seconda linea di pressione.
Questo permette di far scegliere all’avversario che comportamento avere: pressione uomo su uomo nei confronti del terzino (e questo porta ad un certo comportamento della nostra squadra) oppure non pressione ma fase attendista (e questo porta ad un altro tipo di reazione, ma molto più favorevole per la nostra uscita).
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 vs 4-2-3-1 - SOLUZIONE A
In figura possiamo vedere un esempio di costruzione che vede il difensore centrale giocare palla al mediano che, se non pressato, potrà girarsi potendo scegliere 3 soluzioni:
1) Giocare ad uno dei terzini che si sono alzati (gioco dentro per giocare fuori);
2) Giocare in verticale verso il trequartista, che deve essere abile a trovarsi sempre tra le linee di centrocampo e difesa avversaria;
3) Giocare ad uno degli esterni offensivi.
Sulla carta è tutto piuttosto facile, anzi potremmo trovare altro soluzioni chiedendo ai nostri giocatori determinati movimenti sulla base del comportamento avversario.
Ma come scegliere quale soluzione adottare e utilizzare?
Dipende dalla pressione attuata dagli avversari, un po’ come accennato poc’anzi.
1) Il trequartista è marcato ad uomo o su di lui viene attuata una doppia marcatura? La ricerca del terzino può aiutare la nostra squadra per obbligare la squadra avversaria a effettuare delle scelte.
Per esempio: cosa farà l’esterno avversario? Uscirà forte? Aspetterà?
2) Gli esterni avversari marcano a uomo i nostri terzini? Stanno aprendo il campo, lasciando degli spazi interessanti per i nostri esterni che potranno facilmente ricevere palla e puntare in situazione di 1v1 il terzino di riferimento.
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 vs 4-2-3-1 - SOLUZIONE B
Una seconda proposta di costruzione dal basso è quella di ricercare, sempre attraverso uno dei difensori centrali, la giocata esterna verso uno dei terzini, nel nostro esempio il terzino destro, il quale potrà attuare tre soluzioni:
1) Scarico sul mediano per la ricerca del “lato debole”, quindi l’esterno offensivo opposto;
2) Giocata in verticale per la ricerca del trequartista, che si troverà tra le linee;
3) Qualora il mediano non sia pressato a uomo, può condurre conquistando campo e valutare soluzioni di passaggio idonee: esterni offensivi che hanno conquistato campo, terzini che si sono sovrapposti agli esterni offensivi ecc.
Anche in questo caso, come nella soluzione iniziale, il comportamento che dovranno attuare i terzini sarà quello di essere particolarmente propositivi quindi mantenendo una posizione particolarmente avanzata.
Questo permetterà quasi sempre di essere in superiorità 3v1; inoltre, la giocata esterna “attrarrà” gli avversari in una zona di campo, di fatto lasciando sguarnita la zona opposta che, attraverso un fraseggio veloce e/o un cambio gioco rapido,
potrà essere sfruttata per attaccare.
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 VS 4-4-2 - SOLUZIONE A
Quando affrontiamo una squadra che gioca impostando un 4-4-2 classico, in fase di costruzione dal basso è necessario cercare di ricreare una situazione di superiorità 3v2.
Dobbiamo quindi cercare di creare difficoltà ai 2 attaccanti avversari nel decidere cosa fare, chi marcare, quanta pressione attuare e su chi attuarla.
Quando ci troviamo ad affrontare du attaccanti, l’obiettivo è quasi sempre quello di cercare un'uscita in conduzione al fine di attrarre un avversario liberando di conseguenza dello spazio che può essere occupato da un compagno di squadra, creando una sotto situazione di 2v1.
La prima proposta è di un’uscita in conduzione da parte del difensore centrale; per fare questo è necessario che l’altro centrale e i due terzini siano molto aperti e che uno dei mediani sia pronto a leggere l’uscita dell’attaccante per posizionarsi in modo da ricevere palla, dando così una soluzione al proprio difensore.
A seguito dell’uscita in conduzione del difensore centrale, questo può:
1) Giocare la palla in verticale verso il trequartista, se lo spazio lo permette;
2) Giocare la palla al mediano che si è smarcato;
3) Attraverso una combinazione col mediano cambiare gioco sul “lato debole” verso uno degli esterni offensivi, quindi lato opposto;
4) Attraverso una combinazione col mediano giocare sul trequartista.
Molto dipenderà da chi effettuerà la prima pressione sul portatore palla.
Qualora a farlo fosse uno degli attaccanti (la sua pressione è facilmente superabile con un 3v1 - due centrali e mediano vs attaccante), con a uscire l’esterno di centrocampo avversario; una soluzione potrebbe essere quella di giocare al terzino di parte.
In questo modo di andrà a superare immediatamente la prima pressione conquistando campo.
Qualora la pressione dovesse portarla un centrocampista centrale, la ricerca del nostro mediano deve essere uno degli obiettivi primari, con l’altro che sarà sempre posto in verticale rendendo difficoltoso l’adattamento difensivo avversario.
Il nostro obiettivo deve essere quello di attirare pressione avversaria liberando spazio alle spalle, attraverso smarcamenti dei mediani, dei terzini ma soprattutto
del trequartista.
Gli esterni offensivi giocano un ruolo fondamentale in quanto possono
obbligare la squadra avversaria ad assumere un certo comportamento in base alla loro predisposizione.
Se molto offensiva, probabilmente la squadra avversaria NON attuerà una
pressione sul portatore palla con l’esterno di centrocampo, ma assumerà probabilmente un comportamento più attendista.
Viceversa, se gli esterni offensivi assumono una predisposizione attendista questo può permettere alla squadra avversaria di attuare una pressione più decisa.
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4231 vs 442 - SOLUZIONE B
Una seconda proposta può essere quella di giocare la palla direttamente al terzino, cercando di attrarre la pressione avversaria in una zona di campo e, tramite uno scambio diretto col mediano, cercare il lato debole o una verticalizzazione verso il trequartista, sempre che lo spazio lo permetta.
In alternativa a questa proposta, potremmo chiedere al terzino di giocare
palla direttamente in verticale sull’esterno offensivo di parte che dovrà trovarsi in una posizione più aperta possibile, con i piedi quasi a toccare la linea del fallo laterale.
In questo modo, se l’azione dovesse risultare efficace, l’esterno alto si troverebbe in situazione di 1v1 con il terzino avversario.
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 VS 4-3-3 - SOLUZIONE A
Una prima proposta quando affrontiamo il 4-3-3 è quella di cercare di replicare una situazione in costruzione che sia 3v1.
Questo è facilmente comprensibile in quanto il modulo con il quale ci troviamo contrapposti vede un attaccante centrale e due attaccanti esterni.
I nostri terzini dovranno attuare, come nel caso di contrapposizione al 4-2-3-1 un
comportamento particolarmente propositivo e offensivo; quindi, dovranno alzarsi
allontanando così un’eventuale pressione che gli attaccanti esterni potrebbero portare.
Ricevuta palla, il nostro difensore centrale ha così la possibilità di ricreare un 3v1 (due difensori centrali + un mediano) potendo eseguire un’uscita senza grosse problematiche; uno dei due mediani dovrà smarcarsi al fine di ricevere palla con l’altro che, conseguentemente, si porterà esattamente in verticale in modo da complicare l’adattamento difensivo delle mezzali avversarie.
Ricevuta palla il mediano potrà:
1) Effettuare una giocata in verticale verso il trequartista che, se non marcato ad uomo dal mediano avversario potrà essere un jolly importante per le nostre azioni offensive;
2) Effettuare una giocata esterna verso il terzino a cui spetterà poi l’arduo compito di un 1v1 potendosi però avvalere del supporto dell’esterno offensivo di parte ed
eventualmente del trequartista che potrà venire incontro;
3) Effettuare un cambio gioco verso l’esterno opposto.
Questa soluzione è chiaramente una delle più complicate da effettuare soprattutto se ci troviamo con una squadra di Giovanissimi Provinciali o comunque un Allievi provinciali.
Questo perché effettuare un cambio gioco sui 40m/50m è particolarmente complesso.
Se i ragazzi fossero invece adeguatamente allenati e avessero le competenze tecniche corrette anche questa soluzione potrebbe tranquillamente essere adottata.
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 VS 4-3-3 - SOLUZIONE B
Una seconda proposta può essere quella di un’uscita in conduzione da parte del difensore centrale, con l’altro pronto in caso di perdita del duello 1v1 con l’attaccante avversario, a ripiegare tramite una diagonale difensiva.
Questo permette alla nostra squadra di guadagnare dei metri preziosi; il comportamento dei terzini deve essere sempre il medesimo, molto propositivi e molto alti; i mediani dovranno leggere la volontà del difensore di uscire in
conduzione e alzarsi anche loro, mantenendo una posizione sfalsata verticale.
Se il difensore centrale riesce ad uscire in conduzione si aprono molto possibilità di creare situazioni potenzialmente pericolose:
1) Ricerca del mediano;
2) Ricerca del trequartista;
3) Ricerca di un esterno alto che si sarà accentrato e, venendo incontro, potrebbe liberare spazio al terzino al fine che questo corra lungo la fascia effettuando così una sovrapposizione.
Questa può essere possibile, per esempio, attraverso uno scambio esterno alto-mediano che giocherà poi sull’inserimento del terzino
COSTRUZIONE DEL GIOCO 4-2-3-1 VS 3-5-2 - SOLUZIONE A
Quando ci troviamo ad affrontare un 3-5-2 dobbiamo avere delle accortezze maggiori in fase di costruzione dal basso in quanto questo risulta essere un modulo che fa del gioco in ampiezza il punto forte, con i quinti generalmente che spingono molto lungo le corsie laterali.
Compito direi importante lo hanno i nostri esterni offensivi, poiché quando la squadra avversaria cercherà il gioco in ampiezza, essi dovranno essere in grado di ripiegare velocemente in mezzo al campo per stabilire parità numerica (5v5).
Quando invece la giocata avversaria sarà centrale, sarà compito dei mediani attuare i dovuti comportamenti difensivi in base ai movimenti delle mezzali e del mediano avversario per cercare di non consentire mai la superiorità numerica in mezzo al campo.
Avendo a che fare, in fase di costruzione del basso, contro due attaccanti, le proposte saranno simili a quella vista contro il 4-4-2; tuttavia, quello che cambia è l’atteggiamento in base alla pressione di chi effettua la pressione avversaria.
L’obiettivo della nostra squadra dovrà essere quello di ricreare una situazione di superiorità numerica 3v2 con i due difensori centrali e uno dei due mediani.
Cercando un’uscita in conduzione da parte di uno dei due difensori centrale, attraendo uno degli attaccanti liberando così spazio alle sue spalle.
Se ciò avviene, si aprono delle possibilità interessanti sulla base del comportamento avversario:
1) Pressione attaccante di riferimenti: conducendo in uscita uno dei difensori centrali, l’attaccante avversario di parte potrebbe essere “interessato” ad attuare pressione al fine di mettere in difficoltà il difensore.
Questo perché un suo errore metterebbe in grosse difficoltà la squadra in possesso palla.
Tuttavia, se la squadra avversaria attuasse questo comportamento, per la squadra in possesso si tratterebbe di una facilitazione di uscita in quanto riuscirebbe senza grossi problemi a creare una situazione di 3v1 (due difensori centrali + mediano OPPURE centrale+mediano+terzino di parte) rendendo vana la prima pressione e superando la prima linea avversaria.
Attenzione: il difensore centrale può anche provare un duello 1v1, chiedendo supporto al mediano di riferimento che sarà pronto a scalare nella sua
posizione mantenendo così invariato l’assetto difensivo.
2) Pressione della mezzala avversaria: la squadra avversaria potrebbe decidere,
superata la prima linea di pressione, di far uscire la mezzala di riferimento in pressione sul portatore palla.
In questo caso l’obiettivo è quello di andare a cercare un’uscita esterna attraverso il supporto del terzino di parte che dovrà cercare la giocata o nei confronti del trequartista (che si sarà smarcato per ricevere palla) o eventualmente una palla sopra per l’esterno offensivo di parte.
In questo caso si presuppone che il quinto di parte abbia mantenuto un comportamento di mantenimento della posizione, cercando la marcatura sull’esterno offensivo di riferimento; in questo modo il terzino di parte può avere campo e può decidere come comportarsi, qualora il quinto dovesse uscire lasciando la marcatura sull’esterno offensivo a cui la palla potrebbe essere
giocata.
3) Pressione di un quinto avversario sul terzino di parte: in questo caso, invece,
presupponiamo che il quinto lasci la pressione sull’esterno offensivo per mettere in difficoltà il terzino di parte, limitando così la giocata del difensore centrale solo ad una giocata interna per il mediano.
Questo comportamento, se preparato dagli avversari, potrebbe portare una mezzala avversaria a attuare una pressione forte nei confronti di uno dei due mediani, limitandone così la costruzione e la possibilità di una giocata semplice.
Una soluzione rischiosa, ma particolarmente efficace, potrebbe essere quella
di far scalare uno dei due mediani in posizione di difensore centrale, con il centrale
opposto che si alza e attacca la mezzala opposta.
In questo modo libereremo lo spazio per il secondo mediano che potrà ricevere palla ed eventualmente dialogare con il centrale di difesa o cambiare gioco sul lato debole.
In questo caso, come si intuisce, il comportamento avversario è molto più “propositivo” e obbliga la nostra squadra ad assumere un comportamento diverso e molto più attento.
È chiaro che notevole supporto lo possono dare gli esterni offensivi che, privi di marcatura e smarcandosi, possono essere degli elementi da ricercare anche con una costruzione diretta.
Come si vede e come è stato probabilmente ripetuto, si tratta di situazioni che se non provate e non affrontate i nostri giocatori non possono conoscere.
Determinati movimenti, come quello a scalare del mediano, devono essere insegnati, provati e riprovati al fine di far comprendere l’importanza anche della variazione di posizione, che molto spesso crea difficoltà negli avversari nella lettura.
Costruzione diretta
La definizione di costruzione diretta è stata data all’inizio di questa guida.
In questo capitolo andiamo a vedere alcune costruzioni attualizzabili con il 4-2-3-1.
Lascia che ti spieghi.
Vediamo inizialmente due soluzioni di costruzione diretta grazie all’ausilio del portiere e successivamente vediamo alcune costruzioni da parte di giocatori più avanzati quali difensore centrale o mediano.
il rilancio diretto da parte del portiere alla ricerca della punta centrale che, se ha caratteristiche di elevazione importanti, può essere un ottimo protettore di questa palla per attuare uno scarico nei confronti del trequartista che potrà giocare palla sulla corsa degli esterni offensivi che si saranno lanciati nello spazio.
Il rilancio da parte del portiere, ma questa volta alla ricerca di un esterno offensivo, in modo da obbligare la squadra avversaria a spostarsi in un’unica zona di campo, attraendoli e liberando spazio in altre zone.
Alcune volte però, in base al posizionamento avversario e alla pressione da questi attuata, uno dei nostri costruttori, quindi difensore centrale o mediano, potrebbe trovarsi in difficoltà nell’uscire dal basso in quanto i propri compagni si trovano marcati o in forte difficoltà, il tutto dovuto alla bravura degli avversari.
In questi casi possiamo attuare alcune soluzioni ragionate partendo dal presupposto che devono essere conosciute le caratteristiche della propria squadra:
1) Esterni offensivi veloci: se una delle caratteristiche della nostra squadra fosse quella di avere esterni offensivi molto veloci, potremmo sfruttare la loro velocità attraverso rilanci da parte del difensore centrale.
Potremmo sfruttare le caratteristiche della punta nel tenere palla che, scaricando al trequartista o al mediano offensivo, lanciano in velocità gli esterni che, tagliando, potranno entrare in area o potranno trovarsi a fronteggiare un 1v1 col terzino di parte;
2) Attaccante fisico e di statura elevate: una soluzione che potremmo attuare è quella della ricerca del nostro attaccante al fine di consentire di spizzare le palle ricevute di testa per gli inserimenti degli esterni offensivi e/o del trequartista rendendo così difficoltosa la lettura difensiva avversaria.
Questa soluzione si basa sul lavoro di seconde palle e su ottime doti del colpo di testa dell’attaccante che, se abile, mette quasi sempre in difficoltà la retroguardia avversaria in quanto la lettura delle palle aeree è, generalmente nell’attività agonistica, complessa.
Chiaramente gli esterni offensivi devono essere molto propositivi e attaccare lo spazio e l’uomo;
3) Inserimenti di trequartista e/o mediano: qualora le caratteristiche del nostro
trequartista siano non solo di buon movimento ma anche di tiro in porta.
Il difensore centrale può cercare il movimento a venire incontro dell’attaccante che ha come obiettivo quello di attirare il proprio centrale di marcatura liberando dello spazio che potrà essere occupato dal trequartista e/o dal mediano offensivo.
Il centrale può quindi effettuare un passaggio rasoterra verso l’attaccante che si sarà molto abbassato che, di prima scaricherà al difensore che lancerà l’inserimento del trequartista.
Quest soluzione è molto valida e attualizzabile in campi di non grandi dimensioni.
Come si vede si tratta di costruzioni dirette, non viene ricercato un eccessivo fraseggio ma si cerca la verticalità quasi immediata, talvolta rischiando la giocata.
Qualcuno potrebbe avere da ridire affermando che queste soluzioni riguardano di “palloni buttati in avanti”.
In realtà l’obiettivo deve essere quello di sfruttare le capacità dei propri giocatori al massimo e, al contempo, fargli provare la maggior parte delle esperienze calcistiche in modo che essi possano poi proporle in autonomia.
Non c’è un giusto o uno sbagliato, ci sono delle idee che ogni allenatore deve avere chiare in mente: cosa vuole e come vuole raggiungerlo può saperlo
solo l’allenatore stesso.
Nella mia piccola esperienza posso dire che sia costruire dal basso che
costruire in modo diretto sono due soluzioni che ogni squadra DEVE saper attuare.
In primis perché è una squadra più completa, che sa adattarsi ai momenti della partita; in secundis perché l’obiettivo deve essere crescere e maturare, ma soprattutto migliorare.
CONSIDERAZIONI FINALI
Come accennavamo all’inizio di questa breve guida, questi sono comportamenti sulla carta e sull’idea attualizzabili; poi in campo tutto cambia, il pallone si muove, gli avversari attuano delle mosse diverse da quelle pensate o che ci aspettavamo.
Oppure la nostra squadra sbaglia un semplice passaggio e subiamo un contropiede inaspettato.
Insomma, niente è come lo immaginiamo alla perfezione.
Il principio però che deve stare alla base di tutto è far sperimentare ai nostri ragazzi delle situazioni, provando determinate costruzioni cercando di focalizzare la loro attenzione su determinati comportamenti che gli avversari potrebbero
attuare.
Se i nostri ragazzi, quindi, vivono, percepiscono, osservano queste cose durante gli
allenamenti, anche durante le partite saranno più portati ad avere un comportamento simile, ma soprattutto potrebbero essere in grado di trovare soluzioni nuove e diverse perché quella specifica circostanza obbliga i ragazzi ad adattarsi e a cercare soluzioni alternative.
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