In questa guida andremo ad analizzare tre sistemi di gioco che hanno in comune il giocare con 2 attaccanti centrali, cosa che negli ultimi 10-15 anni, soprattutto a livello di élite europea si è visto poco, ma che ultimamente stanno tornando di “moda”.
Il sistema 1-4-4-2
L’1-4-4-2 "classico", detto anche “in linea” (figura 1) è uno schema molto diffuso.
Si definisce in questa maniera poiché i giocatori di ogni reparto si dispongono su una linea perpendicolare alle fasce, formando tre comparti ben definiti e riconoscibili.
Questo metodo di disporsi sul terreno di gioco predilige grande ampiezza e permette rapidi cambi di fronte da un lato all'altro, rendendo difficoltosa la difesa avversaria.
Inoltre, l’1-4-4-2 "in linea" permette una fase di contenimento agevolata: gli esterni di centrocampo possono diventare terzini aggiunti per dare man forte alla difesa e i due mediani riescono a fare filtro facilmente, agevolando i centrali.
Per la corretta riuscita è necessario che la squadra sia "corta" (cioè che la distanza tra attaccanti e difensori sia poca) e che ci sia buona intesa tra le coppie di esterni (devono lavorare bene le cosiddette "catene" di destra e sinistra: terzino, ala, un centrocampista e una punta).
L’1-4-4-2 permette una maggiore razionalità degli scambi tra i giocatori in campo. C'è collaborazione tra i reparti e le individualità sono subordinate alla coralità.
In fase difensiva soffre il movimento "tra le linee" (ovvero nella zona intermedia fra difesa e centrocampo) di un trequartista, di una mezz’ala o di una ipotetica seconda punta; per evitare ciò le distanze tra gli interpreti devono essere piccole.
L’1-4-4-2 è un sistema di gioco di facile comprensione e attuazione, equilibrato in ogni parte del campo e che riesce facilmente ad attuare contromisure agli attacchi avversari.
Le più famose squadre che hanno utilizzato questo sistema di gioco sono il Milan di Sacchi e poi di Capello, la Sampdoria di Boskov, il Brasile di Pareira Campione del Mondo a USA ’94, il Manchester United di Ferguson, la favola Chievo di Del Neri, l’Arsenal di Wenger e il Leicester di Ranieri, vincitore a sorpresa della Premier League 2015-2016.
L’1-4-4-2 ha diversi punti di forza e di debolezza che dovremmo conoscere quando scegliamo questo sistema per la nostra squadra.
I VANTAGGI del 4-4-2
Equilibrio difensivo: La disposizione dei quattro difensori in linea e dei quattro centrocampisti fornisce una base solida e stabile per la difesa della squadra. Ciò consente alla squadra di avere una struttura forte e ben organizzata in difesa.
Copertura sul campo: Il sistema 1-4-4-2 consente alla squadra di avere una buona copertura sul campo, il che significa che i giocatori possono coprire grandi aree di gioco sia in difesa che in attacco. Ciò consente alla squadra di pressare e recuperare la palla più facilmente e rapidamente.
Flessibilità tattica: Sebbene l’1-4-4-2 sia una sistema abbastanza rigido, ha anche una certa flessibilità tattica. Le ali possono avanzare e unirsi all'attacco, mentre i centrocampisti possono coprire le posizioni delle ali quando avanzano. Gli attaccanti possono anche scambiarsi le posizioni e creare situazioni di gioco imprevedibili per la difesa rivale.
Potenziale sulle transizioni: l’1-4-4-2 è una sistema che può essere molto efficace nelle transizioni (ripartenze), poiché avendo due attaccanti veloci ed esplosivi o usando gli esterni di centrocampo possiamo trarre vantaggio dagli spazi lasciati dalla difesa rivale quando avanza, soprattutto contro squadre che giocano con una difesa alta o che lasciano dietro di sé molto campo.
Gli SVANTAGGI DEL 4-4-2
Poca creatività in attacco: Avendo due attaccanti e quattro centrocampisti, la squadra può avere difficoltà a creare opportunità da gol e generare situazioni di gioco imprevedibili per la difesa rivale. Questo può rendere il gioco di squadra prevedibile e facile da difendere.
Difficoltà a controllare il centrocampo: Sebbene l’1-4-4-2 fornisca una buona copertura sul campo, si può avere difficoltà a controllare il centrocampo se la squadra rivale gioca con tre centrocampisti o addirittura con un trequartista. In questo caso, i centrocampisti possono essere superati in numero e avere difficoltà a recuperare la palla e mantenere il possesso, e in caso di presenza del trequartista, quest’ultimo può creare difficoltà in chi deve occuparsi della marcatura perché agendo negli spazi fra centrocampo e difesa la squadra deve essere brava a “passarsi” la sua marcatura.
Difficoltà contro i sistemi tattici difensivi: Può avere difficoltà contro i sistemi tattici difensivi che si chiudono e che giocano con un gran numero di giocatori in difesa. In questo caso, la squadra può avere difficoltà a creare opportunità da gol e generare situazioni di gioco pericolose per la difesa rivale.
Dopo aver analizzato i punti a favore e sfavore di questo sistema di gioco, andiamo a vedere alcuni sviluppi attuabili con questo schieramento.
Gli sviluppi offensivi dell’1-4-4-2
Inserimento in Fascia del Centrocampista che va al cross (figura
L’esterno alto 11 si muove incontro a 3.Il centrocampista centrale di sx esegue una corsa di deviazione e taglia in fascia, attaccando lo spazio creato da 11.La punta più vicina 10, che si era allargata mentre 11 andava incontro a 3, vedendo l’inserimento di 8, esegue un cambio di senso andando incontro al passaggio di 3.10 passa a 8 che va al cross per il taglio di 9 sul primo palo e per l’entrata di 7 sul secondo palo. 10 attacca lo spazio centrale.
Passaggio sul lungo e scarico per la punta venuta a sostegno (figura 3)
3 gioca sulla punta più lontana che si muove leggermente incontro. La punta più vicina esegue una mezzaluna e si porta a sostegno di 9 che gioca di sponda.10 può servire 7 o 11 che tagliano alle spalle di 9
Cambio gioco per l’inserimento dell’esterno che taglia (figura 4)
3 ripassa a 8; mentre quest’ultimo sta per entrare in possesso, 2 e 7 sulla fascia opposta (destra) si avvicinano.8, ricevendo palla, si orienta sulla fascia dx, vedendo il movimento in avvicinamento di 2 e 7;7 esegue un taglio per ricevere mentre 2 gli si sovrappone nello spazio creato dal compagno.7 scarica per 4 che cambia gioco per l’inserimento sulla fascia opposta di 11.L’inserimento di 11 sarà favorito dal movimento in diagonale delle due punte verso la direzione opposta.
Corto – Lungo tra le due Punte (figura 5)
3 gioca dentro al campo per il centrocampista centrale più vicino, 8.11 riceve palla da 8 dopo aver eseguito un contro-movimento in ampiezza.11 controlla orientandosi verso la porta e serve 9 venuto incontro.9 serve di prima intenzione 10 che nel frattempo ha attaccato la profondità.
Cross su Incrocio delle Punte e Taglio dell’esterno (figura 6)
3 gioca per 11 che si muove incontro. Quest’ultimo orienta il controllo verso il centro del campo.3 è partito in sovrapposizione mentre le due punte, 10 e 9, si incrociano.11 serve 9 sul taglio; quest’ultimo passa a 3 che crossa per 10 sul secondo palo e per 7 che attacca il primo palo con un taglio lungo.
“Esca”
3 passa a 8; mentre quest’ultimo sta per entrare in possesso di palla, 11 inizia un contromovimento fuori-dentro.11 riceve palla andando incontro a 8, si gira ed entra dentro al campo col primo controllo.3 parte in sovrapposizione;11 esegue un passaggio teso su 10 che gli era andato in appoggio.10 finta (esca) per 9, si gira velocemente e va a ricevere il passaggio di ritorno
Il sistema 1-4-3-1-2
L’1-4-3-1-2 è un sistema nato nel tempo, quasi come derivazione dell’1-4-4-2, che anziché avere i centrocampisti “in linea”, questi sono schierati “a rombo” o “a diamante”.
Quando si parla di rombo a centrocampo ci si riferisce allo scacchiere tattico dell’ 1-4-3-1-2 dove le due mezzali si muovono (in linea) a metà strada fra il vertice basso (il play da cui si innesca la costruzione della manovra) e il vertice alto, cioè il trequartista che gira fra le linee avversarie.
Le squadre che hanno utilizzato questo sistema sono molte: la Juventus di Marcello Lippi, il Boca Juniors di Carlos Bianchi, il Milan di Carlo Ancelotti dal 2001 al 2005, l’Inter di Roberto Mancini prima e Josè Mourinho poi, l’Italia di Cesare Prandelli vice campione all’Europeo 2012, Il Liverpool di Brendan Rodgers , il Real Madrid di Carlo Ancelotti vincitore della Champions League, Supercoppa di Spagna e Liga.
A livello nazionale il primo interprete di questo sistema di gioco in categorie di alto livello è stato Marco Giampaolo in Serie A al Siena nella stagione 2008-2009.
L’altro allenatore che ne ha fatto il suo marchio di fabbrica, almeno fino all’avventura di Napoli è stato Maurizio Sarri che con l’Empoli, dal 2012 al 2015, ha conquistato anche la promozione in Serie A.
Caratteristiche generali dell’1-4-3-1-2
Sistema di gioco poco ampio, come si vede in figura 8.
in fase difensiva si ha generalmente almeno un 4+1, in quanto il mediano basso esegue un’ottima protezione della linea
il centrocampo è folto e la presenza del trequartista può dare molta fantasia in zona di rifinitura
se si gioca con il rombo chiuso (ovvero con le mezzali che non si aprono) saranno i terzini a dover garantire ampiezza.
I VANTAGGI DELL'1-4-3-1-2
facilità nell’arrivare in zona di rifinitura
facilità nel trovare attacchi alla linea difensiva avversaria grazie a combinazioni con giocate corte; la dislocazione dei giocatori permette di effettuare triangoli e rombi, quindi di offrire un numero maggiore di soluzioni offensive rispetto ad altri sistemi di gioco.
facilità nel portare pressione al metodista avversario
facilità nel portare pressione ad una difesa avversaria costituita da tre centrali;
razionalizzazione degli spazi molto più semplice per una difesa a quattro rispetto ad una difesa a tre
maggiore facilità nella copertura degli spazi centrali, con relativa compattezza ed equilibrio sull’asse longitudinale grazie ai 3 centrocampisti
protezione continua da parte del metodista nei confronti della difesa che può diventare anche il quinto difensore
sistema camaleontico, può diventare un 1-4-4-2 in linea
maggiore facilità nell’eseguire raddoppi difensivi, con la conseguente possibilità di sviluppare un pressing offensivo o ultra-offensivo
maggiore facilità nello sviluppare un efficace possesso palla
se si hanno esterni forti fisicamente e bravi tecnicamente si riesce anche a dare gioco in ampiezza permettendo alla squadra di realizzare un elevato numero di 1vs1, con continue sovrapposizioni degli esterni, con i tagli sul lato debole del campo, con inserimenti in profondità e con la superiorità numerica negli ultimi 16 metri.
GLI SVANTAGGI DELL'1-4-3-1-2
poca ampiezza offensiva, che richiede spesso l’attacco alla linea difensiva avversaria per linee centrali
difficoltà nell’arrivare al cross e/o sulla linea di fondo senza un lavoro studiato
mancanza del quinto uomo sul lato cieco in fase difensiva
movimento delle punte spesso in allontanamento dalla linea della porta
possibilità di rimanere scoperti sulle ripartenze avversarie e sui cambi di gioco, con la costante necessità di massima attenzione e comunicazione tra i reparti
alto dispendio fisico da parte dei centrocampisti centrali che, specialmente quando si gioca contro sistemi che sfruttano molto le fasce laterali, devono raddoppiare in aiuto dei laterali difensivi.
La peculiarità di questo sistema di gioco è che questa disposizione permette di creare spesso densità a centrocampo, sfruttando così la superiorità numerica senza dare grossi punti di riferimento agli avversari.
L’ 1-4-3-1-2 è un sistema molto dinamico che permette di eseguire una buona varietà di movimenti ed opzioni di gioco.
Non è il classico sistema che spiega la sua efficacia nell’ampiezza e per questo motivo un altro tassello fondamentale del puzzle è costituito dai due terzini, che devono avere una fisicità straordinaria per coprire le fasce in entrambi le fasi.
Inoltre, lavorando di catena con la mezz’ala di parte e il trequartista, riusciranno spesso a guadagnare la linea di fondo campo; i mediani si muovono anche in verticale inserendosi negli spazi creati dalle due punte.
Punti di riferimenti in fase offensiva sono il centromediano e il trequartista, oltre ovviamente due attaccanti.
Per mettere in piedi questo modulo servono giocatori con precise caratteristiche soprattutto nel terzetto avanzato, dove oltre alla presenza di un trequartista le due punte possono accomunare varie caratteristiche tecniche e fisiche, a seconda del tipo di gioco che si preferisce adottare, che siano anche capaci di giocare anche sull’esterno oltre ad avere l’attitudine a finalizzare la manovra.
In fase difensiva il sistema può essere modificato facilmente in un 1-4-4-2, attraverso l’integrazione del trequartista nella linea mediana, al fianco del centromediano (figure 9 e 10).
Quindi, è un sistema di gioco che permette stabilità, compattezza, ordine ed aggressività anche in fase difensiva.
Sempre nell’aspetto difensivo ci sono varie interpretazioni di questo sistema, ad esempio Sarri usava una difesa molto alta, dovuta soprattutto al pressing dei propri attaccanti, con una squadra corta e compatta che non concedeva spazio ai giocatori avversari.
Ancelotti al Milan, invece, in fase difensiva, chiedeva in genere un pressing aggressivo che partisse cinque-dieci metri al di là della linea di metà campo.
Raramente le punte andavano in pressing, limitandosi invece ad accorciare verso il centrocampo.
Era soprattutto quando l’avversario manovrava sulle fasce che la linea di inizio pressing del Milan si alzava.
L’intera squadra, che difendeva a zona, doveva rimanere corta e stretta, con la difesa allineata e vicino alla linea mediana.
Comunque, la retroguardia rossonera non applicava quasi mai il fuorigioco, limitandosi ad eseguire l’elastico difensivo.
Anche per questo sistema, vediamo alcuni per la manovra offensiva, in particolare per lo sviluppo della manovra con costruzione dal basso.
Per l’uscita tramite costruzione dal basso, possiamo optare per varie soluzioni in base allo schieramento degli avversari.
Contro una squadra che gioca con un 1-4-4-2 con due attaccanti centrali, possiamo chiedere alla linea difensiva di costruire a 3 alzando un terzino e allargando uno dei due centrali.
In questo modo, oltre a sfruttare la superiorità numerica in fase di costruzione (3vs2) liberiamo un giocatore in più sulla linea mediana che darà maggiori linee di passaggio (figure 11-12)
Viceversa, giocando contro tre attaccanti di un 1-4-3-3, potremmo chiedere uno sviluppo a 4 giocatori, in modo da garantire la superiorità 2v1 nella zona centrale e facendo impegnare gli attaccanti esterni avversari sui nostri terzini, per avere maggiori linee di passaggio sui centrocampisti centrali divenendo un 5vs3 (figure 13-14).
La manovra iniziata dal basso avrà quindi due opzioni: conquistare campo con uno dei due difensori centrali, che porterà palla specialmente quando gli avversari si difenderanno molto bassi o, come seconda opzione, la ricerca immediata del mediano o di un interno di centrocampo, sfruttando se possibile gli interscambi.
La maggior parte del gioco offensivo dell’1-4-3-1-2 dipende dai movimenti delle due punte, che possono essere principalmente di tre tipi, a secondo della situazione tattica.
Se l’avversario ha chiuso gli spazi, una delle due punte deve venire incontro per dare manforte ai mediani, con l’altra pronta a scattare in profondità al momento opportuno, con il contemporaneo inserimento di trequartista o mezz’ala opposta o perché no di entrambi (figura 15).
Se la difesa avversaria non è ben posizionata possono scattare entrambi in profondità (figura 16).
Un simultaneo movimento di apertura verso le rispettive fasce, al fine di creare spazi centralmente per l’inserimento dei mediani. Da questa posizione defilata i due attaccanti cercheranno di scattare in profondità col giusto tempismo. Questo duplice movimento in allargamento delle due punte è ideale per mettere a nudo i difetti delle difese a 3 rivali, ed è illustrato in figura 17.
Nella zona offensiva del campo, il posizionamento dei giocatori crea spesso un triangolo tra il trequartista e i due attaccanti che deve essere sfruttato efficacemente in una delle diverse modalità offensive di attacco alla porta.
Il principio di gioco è sempre l’occupazione degli spazi: i due attaccanti, ma anche il trequartista, si devono muovere in modo sincronizzato, leggendo l’uno le scelte dell’altro e dando forza alle giocate non schematizzate ma derivanti da mossa e contromossa avversaria.
Il trequartista è il giocatore che differenzia questo sistema di gioco rispetto ad altri, ma a sua volta ogni allenatore dovrà interpretare questo sistema in base alle caratteristiche di questo giocatore.
Ogni giocatore, infatti, ha le sue qualità tecniche e fisiche che l’allenatore deve saper sfruttare insieme al resto dei giocatori (Rui Costa, Riquelme, Zidane, Montolivo e Kaka, solo per citare alcuni interpreti, avevano lo stesso ruolo, ma lo interpretavano in modo diverso.
Per le squadre che giocano o hanno giocato con questo sistema, il restante centrocampo di solito era formato da un regista più o meno tecnico (Pirlo, nel Milan e nell’Italia di Prandelli o Battaglia, nel Boca Juniors e Di Biagio nell’Inter, più incontristi) e due mezz’ali incontristi o comunque di corsa, che avevano il compito di recuperare palloni e fornirli al regista o al trequartista.
Un’eccezione è stato il Milan di Ancelotti che aveva come mezz’ala Seedorf che era un centrocampista completo, sicuramente più regista o trequartista che mezz’ala, ma riusciva lo stesso a dare equilibrio alla squadra.
Non sono molti gli allenatori ad utilizzare questo tipo di impostazione e la motivazione è duplice: da un lato non è semplice trovare calciatori con le caratteristiche necessarie in tutti i ruoli principali, dall’altro occorre mantenere un’intensità di gioco sempre molto alta per arginare gli avversari che prediligono il gioco sulle corsie esterne.
Qui di seguito abbiamo una proposta base per gli interpreti del centrocampo di questo sistema di gioco.
Gioco di posizione 2vs2 + 2 jolly (figura 18)
Le dimensioni del campo di gioco sono indicativamente 12×16 ma è possibile ingrandirlo a seconda del livello tecnico del gruppo a disposizione.
Schieriamo innanzitutto i due Jolly che, in questo caso, saranno i due vertici del nostro centrocampo a rombo, quindi mediano e trequartista.
All’interno si affrontano due squadre composte dai 2 rispettivi interni di centrocampo (mezz’ali).Cambio “squadra rapina” ad ogni cambio di possesso. Il numero di tocchi può essere 3,2,1 o uguali o differenti per i Jolly. Importante il primo controllo e non fermare mai la palla.
Punti Chiave
-Chi difende fa densità nel mezzo, ostacolando il passaggio tra i 2 Jolly
- I due centrocampisti in possesso devono favorire il passaggio tra mediano a trequartista, garantendo massima ampiezza e liberando la linea di passaggio centrale
- Se l’avversario gioca “dentro”, noi giochiamo “fuori” e viceversa
Varianti
– Cambiare la “squadra rapina” dopo un n. prestabilito di intercetti (5-6, ecc.) o a tempo (1’-2′-3′)
– Per la fase di transizione possiamo lavorare in due modi differenti: per il consolidamento o per la guida della palla finalizzata alla conquista dello spazio. Per la prima ipotesi, quando la squadra in difesa ruba palla la gioca ad un Jolly, con la squadra che ne era in possesso che cerca immediatamente il recupero. Oppure, per la seconda soluzione, se la squadra in difesa intercetta palla dovrà condurla fuori dal campo di gioco, con gli altri 4 elementi (2+2 Jolly) che cercano di impedirglielo.
Il sistema 1-3-5-2
Precursore dell’1-3-5-2 fu senz’altro Nevio Scala con il suo Parma negli anni ’90: i ducali potevano puntare su una pattuglia di centrocampisti completi in tutte le fasi di gioco, su una difesa ben coordinata e su esterni di valore assoluto (Mussi e Benarrivo) vicecampioni del Mondo a Usa ‘94. Il sistema tattico 1-3-5-2 è un sistema caratterizzato da tre difensori, cinque centrocampisti e due attaccanti.
È un sistema molto difensivo o offensivo in base a come si interpreta, e che nella fase offensiva si basa sulla creazione di superiorità numeriche a centrocampo e sulla capacità dei giocatori esterni di attaccare e difendere.
Questo sistema viene generalmente utilizzato con due attaccanti, un attaccante centrale e un secondo attaccante (L’Inter di Inzaghi ad esempio gioca con 2 attaccanti puri anche se mobili).
Sebbene alcune squadre possano scegliere di utilizzare solo un attaccante centrale cambiando in un 1-3-5-1-1 (figura 19), leggera variazione del classico 1-3-5-2, dove le due punte diventano una punta ed un trequartista (o fantasista).
E' un modulo che si sposa bene se si ha una punta che è in grado di fare reparto da sola ed un trequartista o centrocampista offensivo di grande tecnica e visione di gioco. I tre difensori ed i cinque centrocampisti continuano ad avere gli stessi compiti dell’1-3-5-2.
In entrambi i casi i cinque centrocampisti sono generalmente composti da tre centrocampisti centrali e due giocatori esterni.
Figura chiave, che può fornire diverse interpretazioni al sistema, è l’uomo davanti alla difesa: se si tratta di un regista allora si avrà un modulo più portato al palleggio e al gioco centrale, mentre se si tratta di un mediano di rottura vero e proprio, si avrà un gioco più portato alla verticalizzazione.
Un’altra variante di questo sistema è l’1-3-4-1-2, dove viene inserito un vero e proprio trequartista che deve unire alla visione di gioco ed alla tecnica individuale decisamente elevata, anche la capacità di rientrare tra i 4 centrocampisti veri e propri per aiutare a fare filtro in caso di non possesso di palla.
I due centrocampisti centrali, hanno in questo caso un compito soprattutto difensivo, sia della zona centrale che è normalmente di loro competenza, sia della fascia di riferimento, in aiuto dell’esterno.
Molto del gioco dell’1-3-5-2 passa per le corsie laterali. I due esterni, devono dare sempre copertura al reparto difensivo presidiando le fasce mentre i tre difensori sono stretti, mentre in fase offensiva devono dare una mano in attacco, andando a prendersi lo spazio sulle fasce per servire gli attaccanti al centro; infine devono anche aiutare i centrocampisti in fase di pressing.
Risulta chiaro quindi che questi due giocatori devono avere facilità di corsa, velocità, capacità di inserimento, visione di gioco e buona tecnica individuale.
In base a come viene schierato il centrocampo a tre poi, la squadra può essere più propensa a lanci lunghi con inserimenti di un centrale che gioca da trequartista, a lanci sulle fasce per gli esterni, oppure ad un possesso palla che tenda ad aprire la difesa avversaria con un giro palla da una parte all’altra del campo.
Come ogni sistema di gioco hai i suoi punti di forza o di debolezza; vediamo quali sono.
I VANTAGGI DELL'1-3-5-2
Superiorità numeriche a centrocampo: Uno dei principali punti di forza del sistema 1-3-5-2 è la sua capacità di generare superiorità numerica a centrocampo. Avendo cinque centrocampisti, la squadra ha più opzioni di passaggio e più presenza a centrocampo, il che gli consente di controllare il ritmo del gioco e dominare la palla.
Corsie esterne: Un altro punto di forza di questo sistema è la sua capacità di attaccare dalle fasce. I due giocatori esterni hanno la libertà di caricare attraverso fasce e creare opzioni di attacco, mentre i tre centrocampisti centrali sono responsabili del controllo del centrocampo e della distribuzione della palla.
Libertà dei movimenti degli attaccanti: Nel sistema 1-3-5-2, l'attaccante centrale ha la responsabilità di occupare i difensori centrali rivali, che dà la libertà di movimenti al secondo attaccante. Questo giocatore può muoversi attraverso il fronte di attacco, creando e generando spazi per i suoi compagni di squadra.
Flessibilità tattica: È un sistema molto flessibile tatticamente, poiché consente alla squadra di cambiare l'atteggiamento a seconda delle esigenze. Ad esempio, la squadra può scegliere di rafforzare la difesa e passare a un sistema 1-5-3-2 o può scegliere di rafforzare l'attacco e passare a un sistema 1-3-4-3. Questa flessibilità consente alla squadra di adattarsi alle circostanze del gioco e sorprendere il rivale.
GLI SVANTAGGI DELL'1-3-5-2
Vulnerabilità difensiva: Il sistema 1-3-5-2 richiede che i tre difensori siano molto ben coordinati e molto solidi, poiché hanno la responsabilità di difendere la porta. Se uno dei difensori commette un errore o non è ben posizionato, può lasciare grandi spazi in difesa che possono essere utilizzati dagli avversari.
Dipendenza dai giocatori esterni: lo stato di forma e gli eventuali cambi a partita in corsa possono essere decisivi sia in fase difensiva che offensiva anche per il grande dispendio energetico che hanno i giocatori di fascia.
Difficoltà nella transizione di attacco e di difesa: questo sistema potrebbe avere difficoltà nella transizione di attacco di difesa perché gli esterni devono percorrere grandi distanze per passare dalla difesa all’attacco e viceversa.
Analizziamo adesso alcuni sviluppi tattici in fase di possesso, parleremo di 3 sviluppi, in particolare da uscita bassa dal portiere.
uscita corta in assenza di pressing (figura 20): In questa prima immagine abbiamo il caso di una uscita corta in assenza di pressione ultra-offensiva avversaria. Quindi le soluzioni di gioco sono molteplici e ogni giocatore non essendo pressato può controllare e pensare liberamente alla giocata successiva
inizio da parte del portiere con uscita corta ma con pressing ultra – offensivo avversario (figura 21): Nella figura qui sotto vediamo, come nel caso di un’uscita corta dei giocatori blu, la squadra avversaria attua un pressing ultra-offensivo. Questo obbliga i possessori di palla a dover effettuare nuovi movimenti con scambi di posizione per cercare di liberarsi dalle marcature per poter impostare il gioco.
uscita lunga con rinvio da parte del nostro estremo difensore (figura 22): in quest’ultimo caso, simuliamo un’uscita lunga direttamente dal rilancio dell’estremo difensore. Possiamo vedere tutti i movimenti dei nostri giocatori e gli atteggiamenti che assumono in adeguamento alla giocata.
Proponiamo adesso una partita a tema che può essere un utile spunto per chi utilizza questo sistema di gioco.
Partita a tema sistema 1-3-5-2
SVILUPPO
Si giocherà un 6v6 + 2 Portieri + 3 Jolly. Due jolly saranno posizionati lateralmente, idealmente parlando sono gli esterni. Loro non possono essere contrastati dagli avversari, i quali dovranno però bloccare le linee di passaggio. La squadra in possesso, prima di andare a rete, dovrà passare la sfera al jolly in mezzo al campo e ad uno dei due jolly laterali. In questo modo si andrà a cercare l’ampiezza.
Non appena i giocatori avranno praticato questo in campo (non sarà di difficile attuazione) sarà subito aumentato il livello: tutti e 3 i jolly dovranno toccare la sfera prima della segnatura della rete.
Questo permetterà più giro palla, maggiore ampiezza, cambi di gioco e cross da parte dei jolly laterali.
VARIANTE (figura 24):
Supponiamo di dividere il campo in 3 zone, l’ultima sappiamo essere dedicata alla finalizzazione.
In questa, il jolly laterale che NON è in possesso, potrà entrare in campo ed essere pronto a segnare, creando imprevedibilità alla difesa avversaria. Per far avanzare la difesa in avanti e tenerla alta, si può mettere la regola: goal valido solo se tutta la squadra si trova oltre la metà campo.
Consigli utili per i movimenti dei due attaccanti con il 4-4-2/4-3-1-2 e 3-5-2
Essendo questi tre tutti sistemi che prevedono 2 attaccanti, andiamo infine ad analizzare quali possono essere alcuni movimenti classici proprio dei due attaccanti:
Incrocio: s’intende un cambio di posizione delle punte che permetta una occupazione razionale degli spazi in profondità dando al portatore di palla due soluzioni di passaggio. Perchè questo avvenga occorrono questi requisiti:
Tempo del movimento di incrocio.
Distanza. In questa situazione le due punte non devono essere nè troppo distanti tra di loro nè troppo lontane dalla palla. Questo è un movimento che in genere si effettua oltre la 3/4 avversaria. Si attua in particolare contro difese schierate a uomo.
Uno incontro e uno in profondità: è un movimento che dà la possibilità al portatore di palla di avere due soluzioni di passaggio, una in appoggio e una in profondità. È importante in questo movimento che sia la punta più vicina alla palla a determinare il movimento dell’altra. Si attua in particolare come contromisura al fuorigioco, in questo caso il primo movimento spetta prevalentemente all’uomo più distante.
Uno-due: è uno dei movimenti più produttivi e frequenti nel gioco del calcio. Perchè sia eseguito correttamente occorre che il calciatore che è in possesso di palla attacchi puntando l’avversario, eseguendo un passaggio teso in diagonale sul compagno venuto in appoggio, cercando di indirizzare la palla sul piede più lontano dall’avversario e compiendo un cambio di direzione e di velocità finalizzato alla chiusura dello scambio.
Esca (riferito alla figura 7 del capitolo dell’1-4-4-2): le punte effettuano questo movimento quando la palla è posizionata sulla parte centrale-esterna e quando gli avversari accorciano molto la marcatura. È determinante che le due punte si posizionino bene fra loro e la palla e precisamente uno dietro l’altro e sulla diagonale di colui che effettua il passaggio. La trasmissione della palla deve essere veloce e tesa, l’attaccante che va incontro alla palla finge il controllo, la lascia passare per l’altra punta che gli ritorna la palla sulla direzione della sua corsa. Questo è un movimento contro cui i difensori hanno difficoltà a difendere data la velocità e l’imprevedibilità della giocata.
Velo: è un’azione che si effettua quando il giocatore che ha la palla non ha alternative di gioco. Esegue una guida della palla verso il compagno che gli lascia la stessa, incrociandosi e proteggendo la palla da un possibile intervento di un avversario. È un movimento efficace contro una difesa ad uomo ed è presupposto per la verticalizzazione.
Blocco: è una tattica ripresa dal basket e si utilizza soprattutto nelle palle inattive (calci d’angolo, punizioni laterali ecc.). Si deve prestare attenzione a non commettere fallo perchè è un movimento che si attua in spazi ristretti e contro la marcatura a uomo.
Il blocco può avvenire in due modi:
In movimento: quando si corre sulla traiettoria di corsa del marcatore dell’altro attaccante per fargli deviare il senso della corsa.
Statico: quando ci si pone d’avanti o dietro al marcatore di un compagno mentre arriva il passaggio o il cross.
Corsa di deviazione o movimento passante: è un movimento che prevede lo spostamento (ad aprire) di uno o di entrambi gli attaccanti. Questo movimento si effettua per cercare di aprire le difese avversarie e per favorire gli inserimenti da dietro degli esterni e dei centrocampisti centrali.
In conclusione possiamo dire che nonostante le diverse interpretazioni un sistema di gioco funziona quando è composto da calciatori che sanno integrarsi tra loro compensando pregi e difetti e quando i giocatori occupano in campo posizioni a loro congeniali che ne esaltano le qualità e ne limitano le lacune.
Spirito di collaborazione e sacrificio comune giocano un ruolo determinante nell’interpretazione del sistema di gioco.
Occorre infine ricordare che un sistema di gioco per essere efficace deve essere:
equilibrato: deve garantire equilibrio nelle due fasi di possesso palla, e non possesso palla;
elastico: deve adattarsi con piccole modifiche alle esigenze della gara e alle diverse disposizioni tattiche degli avversari;
razionale: deve essere scelto in relazione alle caratteristiche tecnico-tattiche dei giocatori che lo compongono.
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