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Leonardo Semplici: "È vero che porto la mia piccola esperienza, ma è altrettanto vero che nel confronto con i colleghi c'è sempre tanto da imparare ed anche per me sarà un momento di crescita"

Daniele Najjar



leonardo semplici. allenatore serie A Spal


Il secondo ospite di Coaches!World 24, l’evento annuale di formazione allenatori che si terrà allo stadio Dall’Ara di Bologna il prossimo 2 giugno, sarà Leonardo Semplici.


Semplici inizia il suo percorso in panchina nel 2004 al Sangimignano, nell'Eccellenza toscana, ottenendo al primo anno la promozione in Serie D.



Una partenza sprint che fa presagire a quanto sarebbe accaduto poi: decide di rimanere in Eccellenza prendendo per mano il Figline, con cui ottiene ben 3 salti di categoria in 4 anni dal 2005 al 2009, una Panchina d'Oro, una Panchina d'Argento e la Supercoppa di categoria, in Lega Pro.


Insomma, nei primi 5 anni di carriera, Semplici ha già portato a casa 4 campionati, arrivando secondo in un solo caso, nel 2006/07, in D.


Arezzo, Pisa e la Fiorentina Primavera sono passi successivi della sua carriera: con gli amaranto (nonostante un cambio in corsa e successiva richiamata a gestire la squadra), centra i playoff, mentre in viola raggiunge la semifinale del campionato 2013/14.


L'8 dicembre 2014 firma con la Spal, che viaggiava al 12° posto in Lega Pro e la porta in quarta posizione.


La stagione successiva inizia la scalata vincendo il campionato e riportando i ferraresi in B dopo 23 anni, con annessi trionfi in Supercoppa e per la Panchina d'Oro (la sua seconda in carriera).


Al suo primo anno di B e dopo un inizio stentato (solo 4 vittorie in 11 partite) avviene l'impresa più famosa del suo percorso: una promozione in Serie A che ha del miracoloso, l'ultima della storia del club risaliva a ben 49 anni prima.


Con i ferraresi ottiene due salvezze in due anni in massima serie, poi fa lo stesso al Cagliari.


L'ultima esperienza è quella dello scorso anno allo Spezia, dove subentra in corsa per cercare la salvezza, che non viene centrata solo per la sconfitta ai playout con il Verona, che ha la meglio.


Mister, quanta voglia ha di tornare in campo?


"Ho passato 6-7 mesi particolari. Dopo l'esperienza allo Spezia dello scorso anno sicuramente c'è la voglia di ripartire, di avere la possibilità di lavorare in una certa maniera.


Mi auguro che possa capitarmi un'opportunità il più presto possibile per poi cercare di dimostrare non tanto il mio valore, quanto di essere all'altezza di arrivare all'obiettivo richiesto ed al miglioramento della rosa che avrei a disposizione".


Guardandosi indietro, la storica promozione in A con la Spal è ciò di cui va più fiero, ad oggi?


"Sicuramente l'esperienza alla Spal è quella che mi ha fatto conoscere alle grandi platee, permettendomi di coronare un percorso impensabile qualche anno prima. Però vi dico la verità: nella mia gavetta, dall'Eccellenza alla Serie A, ho vinto in tutti i campionati.


E quello che mi è rimasto più impresso e che ho considerato come il più difficile da vincere è stato quello in Serie D.


Il primo passo per crescere e per provare a sognare quello che mi sarebbe accaduto qualche tempo dopo, che in quel momento era difficile da immaginare. Già arrivare in D per me era come essere arrivato a in A, il massimo.


Poi andare addirittura in C fu importante, straordinario".


Come allenatore quanto sente di poter incidere nelle sorti di una squadra?


"Credo oggi incida parecchio chi siede in panchina.


Non solo sull'aspetto tecnico, tattico o fisico, ma soprattutto mentale.


Nella gestione del gruppo, nel riuscire a portare e trasmettere la sua mentalità ai giocatori in modo che diventino una squadra che si possa muovere all'unisono.


E quando parli a 25 giocatori o più questo aspetto diventa il più difficile.


Ecco perché il peso dell'allenatore ha una percentuale importante sugli obiettivi di un club".


L'evento sarà a Bologna, una città che oggi ha conosciuto bene questi aspetti di cui lei parla: prendendo l'esempio dei rossoblu, quanto si è vista la mano di Thiago Motta nei risultati che stanno ottenendo?


"Oggi il tecnico conta più di qualche anno fa.


Chiaramente ci vuole un lavoro coadiuvato dalla società che metta a disposizione dei giocatori, come in questo caso, di grande prospettiva e funzionali.


L'allenatore è stato a mio parere determinante per far sì che questi ragazzi potessero esprimere le loro qualità mettendosi a disposizione di Motta e delle sue idee.


E' grazie a questo che stanno raggiungendo risultati inizialmente impensabili".


Ad un evento in cui converserà con tanti altri tecnici o aspiranti tali, su cosa le piace di più confrontarsi?


"Quando ho partecipato a questo genere di eventi mi è piaciuto coinvolgere anche chi era dall'altra parte confrontandomi su tutto.


Anche se verrò come relatore, poco cambia.


Mister Leonardo Semplici sarà uno dei relatori del Coaches!World 24 di domenica 2 giugno allo stadio Dall'Ara di Bologna. Clicca qui per acquistare i biglietti dell'evento di formazione allenatori dell'anno.

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